Il matrimonio può essere sciolto per privilegium fidei, nelle sue forme del privilegio petrino e del privilegio paolino, o perché, benché valido (rato), non è stato consumato, cioè dopo le nozze le parti non hanno avuto rapporti sessuali completi. Il matrimonio inconsumato, o meglio rato et non consummato, è più frequente di quanto non si sospetti nei paesi occidentali e in Italia.
Scioglimento per Inconsumazione
Il matrimonio è rato quando le parti consapevoli, libere e sincere abbiano espresso il loro consenso nella forma prevista dal loro credo e dal loro rito, ma potrà essere “sciolto”, con atto discrezionale del Santo Padre (non è quindi un diritto del fedele), qualora non ci sia stata la copula coniugale ovvero quando mai, durante la convivenza matrimoniale, l’uomo abbia penetrato la moglie introducendo nella sua vagina il membro eretto ed abbia eiaculato in essa. Oppure, quando questa unione è avvenuta esclusivamente con stupro o sotto l’effetto di sostanze obnubilanti (droghe, alcool ecc.). La richiesta deve essere presentata tramite un libello redatto da un avvocato di fiducia.